I prodotti aerosol fanno parte della nostra vita quotidiana. Questo tipo di confezionamento ha guadagnato popolarità per la sua durata e funzionalità. Come funziona, passo dopo passo, il processo di produzione degli aerosol?
I contenitori aerosol sono utilizzati in quasi tutti i settori – dall’industria alimentare, a quella farmaceutica, fino alla cosmetica e molte altre. La produzione efficace e su larga scala è possibile grazie al riempimento industriale e a soluzioni tecnologiche moderne. Vediamo nel dettaglio ogni fase del processo.
Iniziamo dai principali vantaggi che hanno reso l’aerosol un tipo di confezionamento così diffuso e adatto alla produzione su larga scala.
Innanzitutto, i contenitori aerosol permettono di utilizzare quasi il 100% del prodotto, il che è ecologico dal punto di vista ambientale ed economico per il consumatore. Gli aerosol sono comodi, facili da usare e la confezione ermetica consente una lunga durata del prodotto.
Un altro vantaggio importante è la loro resistenza meccanica – le bombolette possono sopportare pressioni molto elevate e sono resistenti agli urti. Dal punto di vista di un’azienda produttrice o distributrice, il peso ridotto dell’imballaggio è un ulteriore vantaggio: permette di abbattere i costi di stoccaggio e trasporto.
La produzione industriale di aerosol è composta da diverse fasi. Vediamole una per una:
La produzione inizia con la realizzazione del contenitore. Questo processo dipende dalla forma desiderata della bomboletta. I contenitori aerosol sono solitamente realizzati in acciaio o alluminio e sono disponibili in diverse capacità (di solito da 35 a 750 ml).
I più semplici da produrre sono i contenitori monopezzo e a due pezzi. I monopezzo, ottenuti da un’unica lastra di metallo tramite stampaggio, sono i più resistenti – possono reggere fino a 45 bar di pressione. I contenitori a due pezzi sono costituiti da un corpo saldato a fondo e testa.
I più complessi da realizzare sono i contenitori a tre pezzi. Si parte dalla decorazione – l’applicazione di vernice e inchiostro alla lamiera. Il corpo viene poi formato piegando e saldando i bordi. Fondo e coperchio vengono stampati separatamente e poi assemblati tramite giunzione meccanica.
È importante sottolineare che la produzione dei contenitori avviene in stabilimenti separati. Le bombolette vuote vengono poi spedite agli impianti di riempimento.
La seconda fase avviene nello stabilimento di riempimento. I contenitori vengono scaricati su un tavolo di alimentazione e poi trasferiti al modulo di inserimento sfere, utilizzato soprattutto per vernici e prodotti tecnici. La macchina inserisce un numero specifico di sfere nel contenitore, che serviranno a mescolare il prodotto prima dell’uso.
La macchina va installata prima o all’interno del modulo di riempimento. Le soluzioni Solmatic permettono l’inserimento di 1–4 sfere con una cadenza di 60 cicli al minuto.
La terza fase riguarda il riempimento del prodotto, l’inserimento della valvola e la crimpatura. Le macchine di riempimento e crimpatura sono il cuore della linea di produzione.
Tramite un modulo di riempimento – rotativo, indicizzato o lineare – il prodotto liquido viene dosato nel contenitore. La velocità del processo dipende da vari fattori: capacità del contenitore, volume da dosare, composizione del prodotto (gli aerosol a base alcolica si riempiono più velocemente degli oleosi), densità, viscosità, tendenza a formare schiuma.
Il flusso tipico: i contenitori entrano nella macchina, passano alle stazioni di riempimento → inserimento e controllo valvole → crimpatura. La regolazione della dose e dell’altezza può essere manuale o automatica. Il numero di teste di riempimento varia in base alla produttività richiesta e al tipo di prodotto.
Le valvole sono selezionate da sorter e inserite tramite inseritori. Le crimpatrici poi sigillano la valvola al contenitore in modo ermetico.
Le bombolette passano ora al modulo di riempimento gas. Questa fase è fondamentale per la sicurezza. Le riempitrici di gas sono tra le macchine più importanti della linea. Questo modulo, generalmente collocato nel Gas House, è costruito con componenti ATEX per ambienti a rischio di esplosione.
Le bombolette vengono posizionate sotto le teste di riempimento gas e caricate con la dose prestabilita. Il sistema utilizza set formato intercambiabili per i diversi diametri delle bombolette.
Il test di tenuta è essenziale – in presenza di gas infiammabili non si possono usare tecnologie non testate. Il controllo può avvenire con vasche di prova automatiche, sensori di perdita o vasche da laboratorio per piccole produzioni (approfondito in un articolo sul nostro blog).
A questa fase segue il controllo peso tramite bilancia automatica. Solo le bombolette conformi proseguono nella linea di produzione.
Successivamente, i contenitori passano ai moduli di inserimento. Sono tra gli ultimi nella produzione base e i primi nella fase di confezionamento. Inseriscono in modo automatico testine spray, cappucci o coperture.
Automatizzare queste operazioni ripetitive permette di alleggerire il carico di lavoro umano, migliorare la ripetibilità del processo, l’efficienza e ridurre costi e sprechi.
L’ultima fase è l’imballaggio e la spedizione. Nelle linee meno automatizzate, i contenitori passano a un tavolo di uscita, dove l’imballaggio è manuale. Nelle linee più avanzate, i contenitori vengono trasferiti direttamente a sistemi semi- o completamente automatici.
Le bombolette imballate vengono poi inviate per la distribuzione, che richiede un processo logistico separato.
Le linee composte da macchinari affidabili sono la base della produzione di aerosol. Macchine testate, costruite con la massima precisione, aumentano l’efficienza e la flessibilità e permettono di ridurre il personale necessario.
Ciò si traduce in costi più bassi, maggiori profitti, e la possibilità di impiegare il personale in attività più strategiche.
Questo è l’obiettivo di Solmatic: costruire macchine che rendano la produzione più rapida, efficiente e redditizia, a beneficio di imprenditori e operatori.
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